KOFI
ANNAN
Nato a Kumasi
nel 1938, fu diplomatico ghanese e segretario
generale delle Nazioni Unite dal 1997 al 2006.
Laureatosi
in economia nel 1961 al Macalester College di Saint Paul (Minnesota), proseguì gli studi specializzandosi in
organizzazione aziendale presso l’Università di Ginevra, e nel Massachusetts
presso l’Institute of Technology.
Nel 1962
diventò funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità, svolgendo poi
diversi incarichi all’interno delle Nazioni Unite, in particolare come
direttore dell’amministrazione e del personale dell’Alto commissario per i
rifugiati e come segretario generale aggiunto per le operazioni di mantenimento
della pace. In questa veste Annan ottenne importanti
risultati (come ad esempio in Cambogia), ma sperimentò nel contempo cocenti
smacchi, non riuscendo a fermare i massacri che si accompagnarono ai conflitti etnico-politici in Ruanda e in Bosnia. Eletto al
vertice delle Nazioni Unite nel dicembre 1996, Annan
fu il primo segretario generale scelto tra il personale dell’organizzazione.
Annan ereditò un organismo in crisi politica ed economica, segnato profondamente dai contrasti che avevano opposto il suo predecessore al Consilio di sicurezza e in particolare agli Stati Uniti. Per rilanciare l’organizzazione, Annan si impegnò quindi a elaborare una proposta di riforma in grado da un lato di riflettere i nuovi equilibri internazionali (con il coinvolgimento di altri Stati nel Consiglio di sicurezza) e dall’altro di affrontare con maggiore efficacia la questione dei diritti umani, venuta drammaticamente alla luce nella crisi balcanica e in quella ruandese.
Tra il 1998
e il 1999, scongiurando l’esplosione di nuove guerre in Iraq e a Timor
Orientale, Annan conseguì due importanti risultati,
per i quali nell’ottobre 2001 fu insignito, insieme all’organizzazione, del Premio
Nobel per la pace.
Confermato
alla guida delle Nazioni Unite nel giugno del 2001, si appellò alla comunità
internazionale per un maggiore impegno nei confronti dell’Africa, afflitta da
una crisi alimentare e sanitaria, oltre che da violenti conflitti etnico-politici, ricavandone tuttavia solo adesioni
formali.
Di modesto
rilievo furono anche i risultati che Annan ottenne
nel suo tentativo di riforma dell’ONU, vanificato da una generale resistenza
dei membri del Consiglio di sicurezza a rinunciare ai privilegi e al potere di
controllo garantiti dal loro ruolo, ma anche dai contrasti sorti con
l’amministrazione statunitense in seguito all’offensiva, tenacemente
contrastata, del marzo 2003 contro l’Iraq.
Al termine
del suo mandato, il 1° gennaio
Giada Cavestro & Marco Spano