Abbiamo simulato di leggere pagine di diario  di un ragazzo ( Nadir) che ha conosciuto Madre Teresa. 

 

DIARIO

Pagine di diario di Nadir

 

Nadir è un ragazzo indiano buddista che racconta in questo diario i suoi momenti difficili in cui è stato aiutato da Madre Teresa.

 

Calcutta,3 settembre 1997.

Caro diario,

 

sono passati trent’anni da quando ho visto per l’ultima volta Madre Teresa. Mi ricordo quel vicolo buoi della mia città, dove distrutto dalla lebbra stavo per morire. I miei famigliari se ne erano già andati…ed ero rimasto solo. Non era ancora l’alba, quando ho visto arrivare qualcuno verso di me. Siccome avevo la febbre alta mi ci è voluto un po’ per riconoscere Madre Teresa, che in quel periodo aveva salvato molti dei mie amici, qui a Calcutta. Mi tirò su da terra, poi con delicatezza mi coprì con la manica del suo vestito e insieme ci avviamo verso una lunga strada polverosa che finiva proprio davanti a un vecchio tempio buddista abbandonato,dove lei accoglieva tutti i malati della città. Mi portò dentro e mi appoggiò in una stuoia all’interno di una grande stanza.

 Lì vicino c’erano altri due ragazzi malati come me, che purtroppo morirono poco dopo il mio arrivo. Verso sera, Madre Teresa tornò da me con in mano un piatto di minestra fumante, appena preparata. Mi disse di aprire la bocca e con grazie mi infilò il cucchiaio dentro. Continuò a curarmi per giorni,medicandomi le ferite, dandomi da mangiare e da bere.

 Oltre a darmi tanto affetto, come se fosse stata mia madre, Madre Teresa pregò molto per me,sperando in una mia guarigione. Ogni sera, andava da una ragazzina orfana che si era drogata dalla disperazione, per la perdita dei familiari. Si sedeva davanti a lei, apriva un vecchio libro e cominciava a parlare una lingua strana che io non capivo. Successivamente  chiesi a Madre Teresa che cos’era quel libro e che significavano tutte quelle parole. Lei mi rispose semplicemente che stava leggendo il Corano perché quella ragazzina era mussulmana e la sua religione chiedeva di leggere alcune preghiere in punto di morte. Allora, capii che Madre Teresa, non curava solo le persone della religione buddhista, alla quale appartengo anch’io, ma tutte le persone bisognose.

Nei giorni seguenti la febbre mi passò e andando avanti con le settimane anche le ferite si rimarginarono.

Una mattina mi svegliai di buon umore e cercai per la prima volta di rialzarmi e riuscii a fare i primi passi come se fossi stato un bambino di pochi anni. Madre Teresa mi osservava dall’altra stanza e i suoi occhi brillavano di gioia. Capii di essere guarito e che potevo tornare alla vita di sempre, ma subito dopo ripensai alla mia famiglia che non c’era più ed io ero solo come prima. Madre Teresa, vedendomi triste mi abbracciò dicendomi che potevo restare con lei anche tutta la vita.

Andando avanti con gli anni ho incontrato la donna della mia vita da cui ho avuto due bellissimi bambini. Adesso che sono padre ripenso a quei momenti tristi e di solitudine che racconterò presto ai miei figli.

 

 

In quanto a Madre Teresa, non troverò mai parole tanto belle per poterla ringraziare.

Per adesso è tutto, ma di certo tornerò a scriverti.

 

                                                                                                 NADIR

 

 

 Calcutta ,13 settembre 1997

Caro diario,

 

questa mattina mia moglie mi ha dato una terribile notizia:un ragazzo nelle vie diceva che la mia salvatrice Madre Teresa era morta. La notizia mi ha sconvolto perché lei mi aveva salvato la vita e io per il suo grande gesto di affetto le sono debitore.

Per giunta si diceva che la cerimonia funebre si sarebbe svolta nel pomeriggio. Così io in fretta e furia ho indossato il mio vestito più elegante e sono corso immediatamente sul tetto per assistere al passaggio delle sue spoglie.

Quando  ho visto arrivare la salma, le lacrime hanno cominciato a scendermi  giù dagli occhi. Ho corso tanto  per prendere posto dove avrebbero fatto il funerale, ma era tutto occupato così mi sono accontentato di assistere alla cerimonia da lontano. Le spoglie di Madre Teresa erano circondate dai vari rappresentanti delle diverse  religioni del mondo.

 La cosa che mi ha commosso di più sono state le parole significative che dicevano  tutti e così  ho

  capito che lei non aveva aiutato con affetto solo me, ma tutte le persone in difficoltà che incontrava e questo le fa molto onore.

La frase che mi rimarrà per sempre nel cuore è “Madre Teresa è  di tutti gli stati lei è la pace nel mondo”. Poi quattro uomini vestiti di nero trasportarono la bara con le sue spoglie nella casa madre delle missionarie della carità.

Da questo momento io prometto che d’ora in avanti andrò a trovare almeno una volta a settimana la tomba di Madre Teresa . Se ripenso a lei mi viene da piangere, ma vivrà per sempre nei nostri cuori. Ora ti devo lasciare.

                                                                                             NADIR                                                                                                                       

Jamila El-maliki, Gloria Cacciamani, Alessandro Fini, Dimitri Sartini e Alessia Giovanninni .