Crepaldi Francesca                                                                                                     cl 4^A linguistico

 

 

                        

 

                    ANALISI DEL TESTO STORIOGRAFICO

 

 

A: Il documento analizzato riporta i testi di alcuni canoni e decreti redatti dai padri conciliari e approvati dal Concilio di Trento, che stabiliscono i limiti dottrinali oltre i quali si è scomunicati.

Da tempo era necessario un concilio ecumenico che affrontasse i problemi che affliggevano la Chiesa e ne ponesse rimedio. Ma l’idea fu spesso contrastata dai papi che temevano in una rinascita del conciliarismo. La sua convocazione però non era più rimandabile poiché il luteranesimo e il calvinismo riscuotevano sempre più successo, così fu convocato a Trento nel maggio 1542 da papa Paolo III. A causa della guerra tra Carlo V e Francesco I il Concilio ebbe inizio effettivamente il 13 dicembre 1545 e si protrasse fino al 1563. I protestanti però decisero di non parteciparvi in quanto non approvavano  il ruolo preminente che il papa voleva avere all’interno del concilio e la partecipazione di soli ecclesiastici.

Durante l’assemblea si affrontarono problemi di carattere istituzionale e disciplinare e questioni dogmatiche e teologiche. Riguardo la dottrina, si verificò una netta chiusura nei confronti del protestantesimo, la Chiesa si affermò come unica interprete delle Sacre Scritture, fu affermato il principio della salvezza attraverso le opere e non solo la fede. Riguardo la disciplina fu ribadito l’obbligo del celibato ecclesiastico; l’obbligo per i sacerdoti di risiedere nella circoscrizione loro assegnata; l’obbligo per i vescovi di effettuare regolarmente visite alle parrocchie delle loro diocesi. Per la formazione e l’istruzione degli uomini di Chiesa furono poi creati i seminari.

 

B.1: Il documento presenta i canoni sulla giustificazione per fede, sul santissimo sacrificio della messa e i decreti sul Purgatorio e sulle indulgenze. Il testo risulta abbastanza scorrevole e semplice benché vi sia la presenza di alcuni termini legati alla religione che possono essere di difficile interpretazione per chi non ha una buona conoscenza in questo ambito.

B.2: Il testo è un documento coevo, in quanto composto dai padri conciliari durante il Concilio di Trento.

B.3: Nel testo sono presenti otto “termini sorprendenti” : anatema(riga 11-prima colonna-pag 454);finalmente inganno(riga17-prima colonna-pag 454);membro vivo(quartultima riga-prima colonna-pag 454);intercessione(riga 26-seconda colonna-pag 454);suffragio(riga23-terza colonna-pag454);Santo Sinodo(riga 25-terza colonna-pag454);fondazioni dei testatori(riga15-prima colonna-pag455);augusto nome(riga12-terza colonna-pag455).

B.4: Con la parola “anatema” nel testo si intende la scomunica.Il dizionario a fianco di questo termine riporta la seguente definizione: nelle religioni greca e romana,consacrazione votiva agli dei inferi | Nella religione cristiana, scomunica solenne contenente originariamente la maledizione dello scomunicato | Maledizione. Con la locuzione “finalmente inganno” si intende “e come ultima cosa,inganno”;il dizionario a fianco del termine “finalmente” riporta il seguente significato: da ultimo,alla fine | infine, spec. per esprimere la soddisfazione derivante da qlco. che si è ottenuto o verificato dopo una lunga attesa. Con la locuzione “membro vivo” nel testo si intende che l’uomo ne è partecipe in maniera attiva; il dizionario riguardo il termine “vivo” riporta i seguente significato: Che vive, che è in vita | che permane, che è in uso | vivace | intenso. Con il termine “intercessione” si intende nel testo “ottenere il favore di Dio”; il dizionario riporta il seguente significato del termine “intercessione”: intervento presso qlcu. in favore di altri | nel diritto privato romano, assunzione di un debito altrui da parte di una donna | nel diritto pubblico romano, opposizione di un magistrato o di un tribuno all’operato di un altro magistrato. Con il termine “suffragio” nel testo si intende la preghiera che un fedele recita o fa recitare da un sacerdote per i defunti; il dizionario a fianco del termine “suffragio” riporta la seguente definizione:voto per elezione | approvazione,sostegno | preghiera o opera di carità i cui meriti sono applicati a favore dei morti. Con il termine Santo Sinodo si intende l’organo che regge ciascuna delle Chiese ortodosse autocefale. Il dizionario riporta il seguente significato del termine “sinodo”: riunione,consiglio, assemblea di sacerdoti,di vescovi, di prelati per decidere su questioni normative o di fede. Con la locuzione “augusto nome” si intende un nome sacro; il dizionario ne riporta il seguente significato:sacro, maestoso, venerabile.

 

C.1: Il testo può essere suddiviso in nove paragrafi. Il primo paragrafo si estende dalla riga 1 alla riga 19 della prima colonna di pagina 454 e può essere intitolato “Il libero arbitrio non è completamente annullato:con l’aiuto della grazia divina può trovare la forza per risorgere”. Il secondo paragrafo si estende dalla riga 20 della prima colonna alla riga 2 della seconda colonna di pagina 454 e può essere intitolato “La predestinazione non esiste: l’uomo può con le buone azioni salvarsi dalla dannazione eterna”. Il terzo paragrafo si estende dalla riga 3 alla riga 23 della seconda colonna di pagina 454 e può essere intitolato “La messa come riedizione del sacrificio di Cristo sulla croce”. Il quarto paragrafo si estende dalla riga 24 alla riga 28 della seconda colonna di pagina 454 e può essere intitolato “La messa come suffragio”. Il quinto paragrafo si estende dalla riga 29 della seconda colonna alla riga 15 della terza colonna di pagina 454 e può essere intitolato “Regole delle cerimonie della Chiesa”. Il sesto paragrafo si estende dalla riga 16 alla riga 31 della terza colonna di pagina 454 e può essere intitolato “Esistenza del Purgatorio”. Il settimo paragrafo si estende dalla riga 32 della terza colonna di pagina 454 alla riga 6 della prima colonna di pagina 455 e può essere intitolato “Come rapportarsi con il popolo dei fedeli”. L’ottavo paragrafo si estende dalla riga 7 della prima colonna alla riga3 della seconda colonna di pagina 455 e può essere intitolato “Devozione e diligenza nei suffragi dei fedeli”. L’ ultimo paragrafo si estende dalla riga 4 della seconda colonna di pagina 455 fino alla fine del documento e può essere intitolato “Moderazione nella concessione delle indulgenze”.

C.1.3:Nel testo sono poi presenti cinque parole-chiave:libero arbitrio (righe1-2-12-13, prima colonna, pagina 454),sia anatema (righe 11-19-26 prima colonna, righe 2-8-18-23-28-33-37 seconda colonna, righe 4-15 terza colonna pagina 454),giustificazione(righe 6-7-21 prima colonna pagina 454),sacrificio (righe 5-9-10-12-13-19-20-21 seconda colonna pagina 454),Purgatorio (righe 21-28 terza colonna pagina 454) e indulgenza (righe 4 seconda colonna, righe 3-4-12-13 terza colonna pagina 455).

C.2: Nel testo sono rintracciabili descrizioni e spiegazioni.Le parti descrittive si riscontrano alle righe: penultima e l’ultima della seconda colonna, 5-6-7-8-9 della terza colonna di pagina 454. Le parti invece che riguardano le spiegazioni  si trovano alle righe 16-17-18-19-20-21-22-23 della terza colonna di pagina 454 e alle righe 8-9-10-11-12 della prima colonna,2-3-4-5-6-7-8-14-15-16-17-18-19 della terza colonna di pagina 455.

Nelle righe penultima e l’ultima della seconda colonna e  5-6-7-8-9 della terza colonna di pagina 454 viene descritto il modo in cui si svolgono le messe. Alle righe 16-17-18-19-20-21-22-23 della terza colonna di pagina 454 viene spiegata l’esistenza del purgatorio e della possibilità di aiutare le anime lì presenti attraverso i suffragi. Alle righe 8-9-10-11-12 della prima colonna di pagina 455 si spiega in cosa consistono i suffragi da parte dei fedeli. Alle righe 2-3-4-5-6-7-8 della terza colonna di pagina 455 si spiega il motivo per cui la Chiesa deve usare moderazione nella concessione delle indulgenze. E infine alle righe 14-15-16-17-18-19  viene spiegato cosa stabilisce il decreto.

 

D.1: Nel testo vengono citati avvenimenti del passato, anteriori cioè al Concilio. Questi avvenimenti sono: il peccato originale (riga 14, prima colonna,  pag 454), il sacrificio di Cristo sulla croce (righe 12-13-21-22 seconda colonna pag 454), la concessione alla Chiesa da parte di Cristo del potere di elargire indulgenze ( righe 4-5-6-7-8 seconda colonna, pag 455).

D.2: I decreti emanati dal Concilio di Trento possono essere definiti le conseguenze della Riforma protestante(la causa). Il continuo espandersi del protestantesimo obbligò infatti papa Paolo III a convocare un concilio ecumenico che affrontasse i problemi della Chiesa cattolica e stabilisse le regole a cui dovevano attenersi fedeli ed ecclesiastici.

D.3:  Si possono evidenziare due rapporti di causalità storica:diretta e inversa. La causalità diretta è legata alla Riforma protestante, mentre la causalità inversa è data dalla risposta della Chiesa cattolica, la Controriforma.

D.4: Il linguaggio usato in questo documento appartiene all’ambito semantico religioso. Alcuni esempi sono: anatema, grazia, Adamo, Satana, predestinati, opere pie, messa, canone, elemosine ecc.

Sono messi in rilievo inoltre valori quali l’obbedienza, il sacrificio, la preghiera, la carità e la devozione.

 

E:  Cari padri conciliari,

Trovo che il vostro lavoro di cronisti e notai dell’epoca sia storicamente valido e ben fatto, ma le argomentazioni e i temi da voi trattati sono distanti sia dalla mia epoca sia dalla mia sensibilità personale. La religione e i suoi codici morali non mi appartengono, in quanto sono agnostica, pertanto le dispute su codici, interpretazioni, regole, purgatorio, suffragio, canone, mi lasciano totalmente indifferente. L’unica cosa condivisibile è il libero arbitrio, la libera capacità di scelta dell’ uomo, non solo all’interno di una Chiesa ma all’ interno dell’ umanità, scegliere ciò che è bene per il vivere comune e ciò che non lo è. Non voglio pensare che l’uomo senza l’aiuto di Dio non sia in grado di decidere fra bene e male. Ritengo sia qualcosa che è dentro di noi, che ha confini differenti per ognuno, ma che ognuno percepisce, anche se spesso non vuole sentire per varie motivazioni. Penso che la religione, qualsiasi religione, essendo fatta di codici, regole comportamentali e morali, sia un limite per l’ uomo, per la sua sete di conoscenza, per la comprensione totale di ciò che lo circonda. L’ ultima cosa che vi posso dire, è confessare che la mia scarsa dimestichezza con i termini religiosi mi ha fatto penare leggermente nella comprensione dei vostri scritti. Cercherò di rimediare in qualche modo a questa mia ignoranza, ma credo non avremo altre occasioni per confrontarci.

 

 

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