Grossi Valeria                        

 

ANALISI DEL TESTO STORIOGRAFICO

 

“ Mestieri leciti e mestieri illeciti nell’Occidente medievale”

 

A       Introduzione critica all’eventuale autore e al testo.

 

Jacques Le Goff è nato a Toulon l’1 Gennaio di 85 anni fa. E’ uno dei massimi medievalisti del  ‘900 e dirige l’Ecole des Houles Etudes en Sciences Sociales di Parigi. E’ esponente di rilievo delle Annales con il suo concetto di storia globale. Ha pubblicato diversi saggi di storia medievale tra cui: “Gli intellettuali del Medioevo”, “Il basso Medioevo”, “Tempo della Chiesa e tempo del mercante”, “Mercanti e Banchieri del Medioevo”, “Il meraviglioso e il quotidiano delll’Occidente medievale” e ha curato diversi volumi per Mondadori, Einaudi e Mulino. Gode di molta popolarità in Italia e ha ricevuto la laurea Honoris Causa nel 2000 all’Università degli studi di Parma.

Il testo che analizzerò è tratto da “ Tempo della Chiesa e tempo del mercante” ( 1977) in cui parla del diverso modo di percepire e organizzare il tempo nel Medioevo dei mercanti e degli uomini di Chiesa: i primi si arricchivano sfruttandolo, cioè si organizzavano per viaggiare più velocemente e trarre più guadagno in minor tempo, i secondi credevano che tempo ci sia donato da Dio, quindi che non ci si possa arricchire con questo.

 

B       Lettura ripetuta e operazioni su alcuni termini

 

B.1- E’ un testo di facile comprensione e molto interessante. E’ inoltre sorprendente perché leggendolo ci si rende conto di quali fossero le assurdità che condizionavano la mentalità dell’epoca. Ad esempio vecchi tabù come quello del denaro, dell’impurità o del sangue portavano alla condanna di mestieri come il mercante, il cuoco o il chirurgo.

B.2-  Si tratta di un saggio.

B.3- Ho trovato i diversi termini sorprendenti: sellaio, beccaio, balì, trippaiolo, speziale, salasso, tenutario di stufe, voluttà, mendicante valido, balestriere, scolstica, eteroclita, manichea, capitale.

B.4-

Sellaio: 1) Non conoscevo il termine ma nel testo ha lo stesso significato che ho trovato nel vocabolario.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Chi fabbrica o ripara selle e oggetti di cuoio.

Beccaio: 1) Non conoscevo il termine ma nel testo ha lo stesso significato che ho trovato nel vocabolario.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Macellaio, Carnefice.

Balì: 1) Non conoscevo il termine ma nel testo ha lo stesso significato che ho trovato nel vocabolario.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Cavaliere di grado superiore in alcuni ordini cavallereschi.

Trippaiolo: 1) Non conoscevo il termine e non l’ho trovato nel vocabolario.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Non ho trovato il termine nel vocabolario ma credo corrisponda al moderno “trippaio”, ovvero colui che vende trippa.

Speziale: 1) Conoscevo il termine ma l’ho ugualmente messo tra i termini sorprendenti perché non sapevo che fossero gli speziali a praticare i salassi nel Medioevo. Nel testo ha significato di guaritore oltre che di farmacista.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Venditore di spezie, farmacista.

Salasso: 1) Conoscevo il termine ma l’ho messo tra i termini sorprendenti perché non sapevo che nel Medioevo fossero praticati dagli speziali. Nel testo ha significato di intervento con cui si sottrae sangue all’organismo.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Intervento con cui si sottrae all’organismo, da una vena, una quantità più o meno grande di sangue. / Sborso di una notevole somma di denaro.

Tenutario di stufe: 1) Conoscevo entrambi i termini, il primo con il significato di “colui che possiede qualcosa” e il secondo con il significato di “apparecchio per il riscaldamento”. Nel testo invece l’espressione è utilizzata per parlare di coloro che gestivano una stanza termale.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Tenutario: Colui che ha o gestisce una bisca.

Stufa: Apparecchio per il riscaldamento./ Serra calda./ Stanza delle Terme.

Voluttà:  1) Non conoscevo il termine ma nel testo è usato con il significato di “ intenso piacere che porta al peccato” .

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3)  Intenso godimento fisico o spirituale./ Piacere sessuale.

Mendicante valido: 1) Conoscevo entrambi i termini ma ho messo l’espressione tra i termini sorprendenti perché è curioso che una parola come “mendicante”, colui che vive elemosinando, sia associata a “valido” che di solito è associato a mestieri come il medico o l’avvocato.

2) Ho trovato il termine “mendicante” nel titolo del testo 8d a pag 79 “ sui mendicanti”. In questo testo è usato con il significato di “coloro che vivono di elemosina”.

3) Mendicante: Chi va mendicando o vive  elemosinando.

Valido: Forte, gagliardo,vigoroso, intelligente./ Che è stato posto in essere con piena osservanza delle norme che lo disciplinano./ Efficace./ Che vale, che ottiene o merita approvazione.

Balestriere: 1) Non conoscevo il termine ma nel testo ha lo stesso significato che ho trovato nel vocabolario.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Tiratore di balestra.

Scolastica: 1) Conoscevo il termine come aggettivo e con il significato di “ciò che riguarda la scuola”, ma in questo testo ha la funzione di sostantivo.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Complesso delle dottrine scolastiche sviluppatesi nel corso del Medioevo.

Eteroclita: 1)Non conoscevo il termine ma nel testo ha lo stesso significato che ho trovato nel vocabolario.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Anormale, inusitato.

Manichea: 1) Non conoscevo il termine ma nel testo ha lo stesso significato che ho trovato nel vocabolario.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Che si riferisce al manicheismo. Manicheismo: posizione religiosa che esagera la inconciliabilità di due principi.

Capitale: 1) Conoscevo il termine come sinonimo di mortale, nel testo invece è usato con il significato di “ che ha estrema importanza”.

2) Non ho riscontrato l’uso del termine in altri testi.

3) Mortale./ Che ha estrema importanza./ Città principale di uno stato in cui hanno sede il capo dello stato e gli organi centrali del governo./ Somma da cui frutta un reddito.

 

C      

C.1 Scomposizione lineare

C.1.1- Ho suddiviso il testo in 13 paragrafi:

1.     Da “Ogni società” (riga 1, colonna 1) a “di fare.”   (r 24, c 1);

2.     Da “Fra questi” (r 25, c 1) a “messi all’ indice.” (r 13, c 2);

3.     Da “Sullo sfondo” (r 14, c 2) a “mal guadagnato.” (r 9, c 3);

4.     Da “A questo” (r 10, c 3) a “per indolenza.” (r 16, c 4);

5.     Da “Ancor più”(r 17, c 4) a “contano poco.” (r 14, c 4);

6.     Da “Questo contesto” (r 11, c 5) a “di giustificazione.” (r 7, c 6);

7.     Da “Due giustificazioni” (r 8, c 6) a “ne consegue.” (r 37, c 6);

8.     Da “Si può” (r 38, c 6) a “della prostituzione.” ( r 29, c 8);

9.     Da “Ormai” (r 30, c 8) a “senza macchia.” (r 45, c 9);

10.                        Da “Ma con” (r 46, c 9) a “venerabili rappresentanti.” (r 24, c 10);

11.                        Da “Tuttavia questa” (r 25, c 10) a “funzioni municipali.” (r 17,        c 11);

12.                        Da “Si delinea” (r 18, c 11) a “plebe insorta.” (r 27, c 12);

13.                       Da “Di fronte” (r 28, c 11) a “sociale e psicologica.”

 

C.1.2- Ho intitolato i paragrafi nel seguente modo:

1.     Introduzione;

2.     Elenco dei mestieri condannati;

3.     I tabù antichi;

4.     I peccati capitali;

5.     L’uomo del creare;

6.     Il cambiamento;

7.     Due tentativi di giustificazione;

8.     Tre mestieri rivalutati;

9.     Il clero: l’unica classe pura;

10.                        La religione per sconfiggere il pregiudizio;

11.                        Aristocrazia al lavoro;

12.                        Intelletto e artigianato;

13.                        La chiesa si adegua.

 

C.1.3- Ho individuato le seguenti parole chiave: società/sociale, mentalità, cristianità/cristianesimo, medievale, mestieri, Occidente, disprezzo/ disprezzare/disprezzato, condannare/condanna/condannato, professioni, tabù, mercanti, peccati, lavoro/lavorare, mestieri proibiti, usura, prostituzione.

 

C.2 Scomposizione dello spessore

C.2.1- L’intero testo è una ricostruzione del contesto storico medievale e una descrizione della società dell’epoca. L’autore si rivolge direttamente al lettore soprattutto nei primi paragrafi e interviene commentando con le espressioni: “ Questa società sanguinaria che è stata quella dell’Occidente medievale sembra oscillare tra il diletto e l’orrore del sangue versato.” e

“Questo indietreggiare panico di fronte alla moneta di metallo”. Le narrazioni sono presenti nel paragrafo 6 , 10 e 12. Nei primi due si parla una rivoluzione sociale ed economica tra il XI e il XIII secolo e nel secondo di un’ insurrezione della plebe nel XIV e XV secolo.

C.2.2- Nel paragrafo 1 e 2 prevalgono le argomentazioni perché l’autore fa delle premesse che servono a comprendere meglio la società dell’epoca. Nel resto del testo prevalgono le spiegazioni poiché l’autore elenca i motivi delle condanne dei mestieri e la trasformazione nel tempo dell’idea comune su di essi.

 

D       Storicizzazione del testo

D.1.1- Sono elementi propriamente fattuali l’elenco dei mestieri del paragrafo 2 ( r 1-13, c 2) , la citazione biblica “ Quanti impugnano il coltello, di coltello periranno”, il comandamento “ non uccidere”, la citazione “che non vogliono lavorare per indolenza”, la rivoluzione economica e sociale avvenuta  tra il secolo XI e il secolo XIII spiegata nel paragrafo 7, la citazione da un manuale di confessioni di Tommaso di Cobham “ le prostitute devono essere annoverate…..vergognoso quanto l’atto” ( r 6-14, c 8), il paragrafo 9 che descrive le classi sociali dell’epoca, il 10 che racconta la nascita dei santi patroni, l’11 che parla dell’aristocrazia al lavoro e della spaccatura della società che lavora, il paragrafo 12 che racconta della plebe insorta nel XIV  e XV secolo e il 13 che mette in luce il ruolo della chiesa. Inoltre sono fatti propriamente fattuali tutti i motivi per cui i mestieri erano disprezzati e le giustificazioni del paragrafo 7.

D.1.2- Non ho individuato fattuali elaborati.

D2-

Tra tutte le situazioni nel testo in cui vi è un rapporto tra causa e conseguenza, il seguente è prevalente:

I tabù antichi, il ruolo della Chiesa e i pregiudizi (cause) portano nuovi pregiudizi e influiscono sulla mentalità della società che condanna sempre più mestieri (conseguenze) . Variabili: il caso delle operaie tessili, accusate di fornire contingenti importanti alla prostituzione.

 

Ne ho individuati altri:

Causa: rivoluzione economica e sociale.

Conseguenza: nascita di nuovi mestieri, mestieri rivalutati.

 

Causa: scolastica.

Conseguenza: cambio di mentalità, ricerca di giustificazioni.

Variabili: si distinguono tre tipi di giullari.

 

Causa: aristocrazia e clero proprietari terrieri.

Conseguenza: mestieri del mondo agrario disprezzati.

 

Causa: ceti emergenti cercano la consacrazione della considerazione sociale.

Conseguenza: si ricercano patroni per ogni mestiere.

 

Causa: aristocrazia al lavoro.

Conseguenza: spaccatura tra i lavoratori.

 

Causa: lavoro manuale disprezzato.

Conseguenza: gli intellettuali si dividono dai lavoratori manuali, contadini sempre più disprezzati.

 

Causa: la Chiesa si adegua.

Conseguenza: mercanti protetti e vengono trovate giustificazioni anche per altri mestieri.

 

D3- Secondo me non riguarda questo testo.

D4- Le Goff utilizza un liguaggio semplice con termini come sellaio, beccaio, maichea, ancestrali, che non appartengono al registro comune. C’è inoltre la presenza di vocaboli tedeschi (Weltwirtschaft ) , latini ( turpe lucrum, opera servilia, familia Christi, laboratores, parvenus) e francesi ( manouvrieres, brassiers)  I temi principali del testo sono i pregiudizi dell’epoca medievale e i tabù imposti sia dalla chiesa sia derivanti da tradizioni. Questi pregiudizi portano alla discriminazione di mestieri che infrangono i tabù del sangue, dell’impurità, del denaro o che peccano di almeno uno fra i peccati capitali. I valori dell’epoca erano dettati dalla chiesa, si dava molta importanza ai dogmi fondamentali e molti mestieri erano disprezzati perché non continuavano l’opera divina del creare. Le Goff ci presenta la società medievale come la società del pregiudizio.

 

E       Attualizzazione

Come ho detto nel punto precedente la società medievale ci viene descritta come una società schiava del pregiudizio. Questo testo ha un grande valore storico in quanto l’autore fa un’opera di ricostruzione molto dettagliata che fornisce uno stimolo per riflettere su come i pregiudizi siano presenti in ogni epoca della storia dell’uomo. I tempi sono cambiati e i pregiudizi, anziché scomparire, sono cambiati con essi. La professione del medico è una tra le meglio viste dalla società moderna, quindi si può dire che non esista più il tabù del sangue. Nella nostra società infatti non si parla di tabù, ma di denaro. I mestieri ben visti oggi sono quelli più redditizi, si assiste ad una condanna silenziosa per tutti quei mestieri che non ricevono un salario particolarmente alto. La mentalità oggi non è solo influenzata dalla Chiesa e da vecchissime credenze ma dal consumismo e dal culto del denaro. I tempi cambiano, la società evolve, ma la stupidità rimane e, se possibile cresce,  negli anni.

 

Grossi Valeria

Classe IB Liceo Classico

 

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